PIETRAPERZIA. Fede e devozione per “Lu Signuri di Li Fasci” del Venerdì Santo.

PIETRAPERZIA. Fede e devozione per “Lu Signuri di Li Fasci” del Venerdì Santo.

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. In paese è tutto pronto per il grande evento di “Lu Signuri di Li Fasci” del Venerdì Santo. È una festa molto sentita che si tramanda da secoli di padre in figlio. In processione ci saranno quattro confraternite e tre bande musicali. Intanto sui muri del paese sono stati affissi dei manifesti con la scritta a caratteri cubitali “durante la processione la migliore preghiera è il silenzio”.

Previsto l’arrivo di numerosissimi forestieri anche stranieri. Lu Signuri di Li Fasci, ogni anno richiama in paese tantissime persone. Le celebrazioni cominciano alle ore 15 con la discesa del crocifisso dalla nicchia della chiesa del Carmine. Coperto da un telo di velluto viola, viene portato nella vicina chiesa “Madre” per la passione e morte di Gesù. Al termine, viene riportato al Carmine per il rito di “li misureddi”. Sono dei nastri di raso di colore rosso benedetti con il bacio degli stessi da parte del Crocifisso. Vengono quindi distribuiti ai numerosi fedeli che li mettono al braccio. Alla processione parteciperà la confraternita “Maria Santissima del Soccorso” – che organizza, insieme al parroco della matrice, “Lu Signuri di Li Fasci”. Ci saranno pure le consorelle “Maria Santissima Addolorata” e i confrati di Preziosissimo Sangue di Cristo” e “Maria Santissima del Rosario”. I Governatori sono: Giuseppe Maddalena (“Maria Santissima del Soccorso”), Filippo Rizzo (“Preziosissimo Sangue di Cristo”), Enzo Taibi (“Maria Santissima del Rosario”) e Ausilia Vitale (“Maria Santissima Addolorata”).

Ad accompagnare la processione, tre bande musicali. La festa viene riproposta, lo stesso giorno, a Seggiano Pioltello – nel milanese – dalla vasta comunità di pietrini che abitano in quella zona. A Pietraperzia, al termine del rito di “Li misureddi”, la vara viene portata nello spiazzale antistante la chiesa del Carmine e si comincia con il montare una lunga trave di legno. In cima viene collocato un grosso anello di ferro a cui vengono legate circa 180 fasce. Ogni anno un numero pari a 150 fasce non viene legato osservando il riposo obbligatorio. Quest’anno non legheranno quelle che vanno dal numero 151 al numero 300. Le fasce, in lino bianco e lunghe, ognuna, 33 metri, vengono annodate a metà della loro lunghezza. Sopra il cerchio in ferro viene fissata una sfera multicolore. Al di sopra della sfera troneggia il crocifisso. Molto spettacolare la processione che inizia alle 20,30 dopo il “risuonare” di tre colpi di mazza sulla vara.

Il tutto si presenta come una montagna bianca che rappresenta il Golgota. La processione viene accompagnata dall’urna con il Cristo morto che esce dalla stessa chiesa del “Carmine” e dalla statua dell’Addolorata che si trova alla matrice. Molto spettacolare il passaggio della Vergine Maria con il manto nero sotto Lu Signuri di li Fasci. Le fasce vengono allargate o ristrette a seconda delle vie attraversate e al grido di “Pietà e misericordia Signuri”. Molto bella e commovente la girata a “La Santa Cruci” che da il via al ritorno in salita verso la chiesa del Carmine. La processione termina verso le due di notte. Commovente anche il rito di “Lu Passamanu”. Il crocifisso viene smontato e, passato di mano in mano al grido di “Pietà e misericordia Signuri”, viene ritirato nella stessa chiesa del Carmine. GAETANO MILINO

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