“U sciuri di Maju” nelle tradizioni popolari siciliane

“U sciuri di Maju” nelle tradizioni popolari siciliane

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U sciuri di Maju

Nelle tradizioni popolari siciliane che si svolgono nel mese di maggio, un ruolo importante svolge una piante erbacea spontanea, che fiorisce a ridosso di questo mese e che produce fiori bellissimi:  il “Chrysantemum coronarium L” , il Crisantemo giallo, conosciuto anche come “fior d’oro”. In Sicilia tale fiore è chiamato “sciuri di Maju“. Secondo la tradizione  siciliana, questo fiore annunzia la primavera. Un’ampia descrizione la troviamo nelle opere dell’antropologo Giuseppe Pitrè. Il 1º di Maggio per alcuni,  giorno 3 per altri, è la festa dei fiori, du “sciuri di Maju”.

Tanti i paesi che utilizzano questo fiore nelle loro tradizioni. I ragazzi e le ragazze il 1° del mese vanno a coglierne grandissima quantità e se ne adornano il capo, il seno e, a piene mani, recano ed offrono altrui (Noto). Altri ne fanno mazzolini e ne intrecciano ghirlande. I carrettieri notigiani ne parano cavalli, asini e muli. In Palazzo Adriano (Palermo) gli sposi novelli attaccano al balcone una corona di questi fiori legandovi un bel nastro di seta a colore. Altrove, in Salaparuta (Trapani) per esempio, i fanciulli e le fanciulle se ne fanno collane, cinture, braccialetti; e siccome lo festeggiano il giorno 3, ricorrenza della “Invenzione della Santa Croce”, essi intessano certi luoghi fili di questi fiori, ne formano certe “giurlanni ‘ncruciati” (ghirlande incrociate), che essi portano nel Comune gettando fiori e cantando:

“Cui voli fari festa nobili e filici,
Viva li tri Maju e la santa Cruci!”

Il Signore dell’Olmo “U signuri di Maju”- Mazzarino

Le Croci in questo giorno sono ornate di corone e “giurlanni” (ghirlande); e la sera vi si fa il viaggio da’ devoti cantando dinnanzi a qualche Croce circondata di lumi le litanie. (Giuseppe Pitrè)

I fanciulli saltano e gridano pel giubilo da mattina a sera.  Dopo la sospensione che il Concilio Vaticano II fece della festa della “Invenzione della Santa Croce”, queste tradizioni si sono mantenute sia nelle feste di Santi patroni, sia nelle processioni di statue di Crocifissi che si svolgono in tanti comuni siciliani. Ne è da esempio il comune di Mazzarino(CL) che, la seconda domenica di maggio, festeggia il Signore dell’Olmo, conosciuto come “U signuri di Maju”. Difatti il fercolo che trasporta il SS. Crocifisso, è adornato di tantissime ghirlande di “sciuri di Maju”. Durante il passaggio della processione per le vie cittadini, i devoti lanciano dai balconi ghirlande realizzate con questi fiori.

M’ama nun m’ama!

 

U maju serve ad altri giochi e ad altri usi. Ad esempio si prende in fiore e tirando uno alla volta i petali, si ripete “M’ama nun m’ama” fino all’esaurimento dei suddetti petali. In questo modo il fiore assume il ruolo di veggente, nell’indovinare se la persona interessata ti amo o no.

Alcuni utilizzano questo fiore per addobbi floreali o per abbellire le case, assieme alle rose, altro fiore tipico del mese di maggio.

 

Rita Bevilacqua

 

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