Video / Il fabbro di Pietraperzia, “Don Decu” Ferranti che disegna i suoi modelli per poi forgiare il ferro con gli antichi arnesi

Video / Il fabbro di Pietraperzia, “Don Decu” Ferranti che disegna i suoi modelli per poi forgiare il ferro con gli antichi arnesi

- in Pietraperzia

Nonostante i suoi ottant’anni, continua a stupire forgiando il ferro solo per passione e per dare un senso artistico alla propria esistenza. La cittadina riscopre una testimonianza viva dei vecchi mestieri, “Don Decu” Ferranti, il quale sin dalla giovane età, dopo aver concluso il periodo di leva militare, ha girovagato per l’Europa ma è ritornato nel suo paese di origine per far “rivivere” i suoi vecchi arnesi e creare vere e proprie opere d’arte. Diego Ferranti, dove i più giovani di lui lo chiamano “Don Decu”, è classe 1937 ed è il secondogenito di Pietro Ferranti, pietrino, e Stella Terranova, barrese. Era il periodo post bellico del secondo conflitto mondiale e le botteghe in quel tempo erano anche le “scuole” artigianali di un tempo dove il “mastro” imparava i discenti a svolgere un lavoro che spesso diventava, per chi dimostrava serietà e continuità, uno sbocco lavorativo e quindi poter mantenere in seguito anche la famiglia. Ma quali botteghe frequentò “Don Decu” da giovanissimo a Pietraperzia? La bottega del fabbro Francesco Cannizzaro, poi quella di Salvatore (Triddu) Di Gregorio e infine quella di Antonio La Tona. Il pietrino Ferranti ama il suo mestiere e dopo il servizio militare lavorò in Francia e poi in Germania sempre come fabbro. Addirittura sin dagli anni Cinquanta Ferranti ha ideato i vari “progetti”, prima disegnandoli a mano con la matita tanto che con se porta tanti modelli come cimeli. Un  antico mestiere, che rispetto alla tecnologia moderna, rappresenta ancora per “ Don Decu” un’espressione di alto valore artistico.

L’intervista è stata realizzata grazie alla collaborazione del giornalista Gaetano Milino.

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