PEDOFILIA/ 18 NOVEMBRE, GIORNATA EUROPEA

PEDOFILIA/ 18 NOVEMBRE, GIORNATA EUROPEA

- in Comunicati Stampa

DON DI NOTO: LA LOTTA SE NON E’ GLOBALE, NON E’ EFFICACE. MAGGIORE COORDINAMENTO. SU 9.835 SEGNALAZIONI NEL 2015, AD OGGI NE SONO ANCORA ATTIVE 1.170. 447.138 (ad oggi nel 2016).

meterAvola (SR), 17 novembre 2016 – “La lotta alla pedofilia e pedopornografia? Non dico che sia inefficace, anzi, ma c’è molto da fare a livello globale. Si pensi che  su 9.835 segnalazioni effettuate nel 2015, ad oggi ne risultano ancora attive 1.170. Ci sono ancora 1.170 siti attivi malgrado li abbiamo segnalati in tutto il mondo. Da gennaio 2016 sono già 447.138 (foto e video pedopornografici). Una vera e propria tragedia.”.

 E’ con queste parole che don Fortunato Di Noto, il presidente e fondatore dell’Associazione Meter Onlus (www.associazionemeter.org) anticipa, con dati inquietanti e di emergenza la  “Giornata europea per proteggere i minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali”, istituita dal Consiglio d’Europa lo scorso 30 ottobre dello scorso anno. La Giornata Europea che si terrà domani, in concomitanza a Firenze con la riunione dell’Osservatorio Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia di cui don Fortunato Di Noto di Meter onlus ne è membro.

Don Di Noto vuole dare un contributo. E snocciola un po’ di dati: “Secondo i nostri dati ufficiali, che sono verificati e certificati uno per uno, abbiamo segnalato una produzione recente (da gennaio a novembre 2016) di 354.856 foto, 117.282 video (pari a circa 5.850 ore) a contenuto pedopornografico, centinaia di migliaia di bambini coinvolti”.

TUTTE LE NAZIONI COINVOLTE. In altre parole: “Non c’è nazione che non abbia allocato nei server provider tali materiali. L’Europa, lo scorso anno era al primo posto e a seguire Russia e poi tutto il resto del mondo (Report Meter 2015). Età dei bambini : da zero (0) anni (poche ore dalla nascita) fino a un massimo di 13 anni: dall’infantofilia alla pedofilia (si esclude la pornografia minorile). L’infantofilia sempre in crescita esponenziale: neonati sempre più coinvolti.”. Dati da fare impallidire.  Un aumento del “corpo sessuale digitalizzato”, perché oggi si sono aggiunti nuovi strumenti di produzione, dal selfie a quello che don Fortunato definisce: “corpo digitalizzato.

2042 segnalazioni da protocollo: Pensate che nel periodo da gennaio a novembre 2016 abbiamo effettuato, da protocollo, 2.042 segnalazioni. Non parliamo di una singolo sito per segnalazione, perché una segnalazione contiene più siti, riferimenti e materiale”.

Ricordiamo che Meter dal 2008 è partner ufficiale della Polizia Postale. E il sacerdote siciliano sottolinea come, al di là del selfie, il corpo digitalizzato sia oggetto di altre attenzioni ed emergenze connesse alla crescita del fenomeno pedopornografico: “La pedofilia culturale è in aumento: parliamo di siti che rivendicano la liceità della pedofilia e dell’essere pedofilo: pensate solo anche alla raccolta fondi che pubblicamente viene sottoscritta dai sostenitori europei fino agli Stati Uniti”, denuncia. E continuano la produzione e il coinvolgimento dei bambini.

CENTRO ASCOLTO E EMERGENZA ABUSI. 142 sono i casi seguiti (dal 2015 ad oggi) che da tutta Italia si sono rivolti al nostro Centro ascolto e di accoglienza delle vittime di abusi. L’ascolto si traduce in accompagnamento della vittima e della famiglia fino a processo concluso. Un vera e autentica accoglienza, senza mai abbandonare chi si rivolge al numero verde nazionale 800455270. La rete di aiuto funziona se si accompagnano direttamente le vittime.

DON DI NOTO, dichiara: Il problema della lotta alla pedopornografia è dato anche dalle risposte dei vari ordinamenti: “Abbiamo segnalato a varie polizie all’estero grazie ai form online che mettono a disposizione degli internauti. E non sono stati pochi i casi in cui ci è stato risposto di rivolgerci alla Polpost italiana”, ricorda. “C’è bisogno di un maggiore coordinamento tra le polizie e di normative più uniformi di celerità nell’acquisizione dei dati informatici. Non riteniamo che possa esserci per tali crimini una invocata tutela della privacy.”, conclude.

 

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