L’ennese Roberta Corona in soccorso salva bagnanti a San Vito Lo Capo

L’ennese Roberta Corona in soccorso salva bagnanti a San Vito Lo Capo

- in Enna




Soccorritrice ennese salva bagnanti nonostante si sia ribaltata la sua moto d’acqua con un’intuizione da grande professionista. E’ successo a San Vito Lo Capo dove l’associazione ennese “A.S.D. Project Diver”, opera in una spiaggia e promuovere l’attività idromotoria per i diversamente abili e dove si è resa protagonista, in positivo, l’ennese Roberta Corona. Dal 2010 l’associazione ennese opera nella spiaggia pubblica “Zero Barriere” riservata ai disabili facendo nascere la sezione “Water Rescue Team”, uno staff che si occupa della formazione di soccorritori, fornisce il servizio di salvataggio e di primo soccorso.
Roberta Corona,ennese, 22 anni, è volontaria della Misericordia di Enna ed ha la qualifica come assistente bagnante, soccorritrice con moto d’acqua, istruttrice Blsd Salvamento acquatico,
e in pochi giorni ha salvato 20 bagnanti che si sono trovati in balia della corrente.
Una soccorso da parte della soccorritrice ennese che già, si era resa complicata per il forte vento, ma che si era complicata e poteva trasformarsi in tragedia per la leggerezza di un bagnante improvvisatosi soccorritore. Tra i salvataggi quello più difficile dello scorso 24 agosto dove Roberta Corona con l’acquabike è intervenuta con un mare particolarmente agitato e con onde oltre i 4 metri: Corona, attivate tutte le procedure, nel corso dei salvataggio dei bagnanti, è stata ostacolato da una spregiudicata azione di un bagnante che prendeva un “baywatch”, in dotazione ad altri operatori e senza nessun autorizzazione, e srotolava la sagola galleggiante per il soccorso. Ma l’acquabike, durante uno dei salvataggi incappava nella corda galleggiante che veniva pericolosamente aspirata dalla turbina del motore, causandone il blocco. “Con il motore bloccato e non più governabile in favore delle onde – afferma Corona – il mezzo si è ribaltato violentemente sbalzandomi in acqua. Prontamente mi sono ripresa e rendendomi conto dell’impossibilità di riavviare il mezzo, decidevo di utilizzarlo ribaltato come appiglio galleggiante per i bagnanti sostenendoli fino al raggiungimento della riva. Un ringraziamento va a tutto lo staff”.
Un’esperienza singolare per la soccorritrice ennese e il suo team la cui esperienza e professionalità rientra in un’azione lodevole da parte di una donna e il suo staff.

Questo il comunicato integrale dell’associazione che spiega le procedure accurate del salvataggio:

“Mare agitato con raffiche di vento a 30 nodi bagnanti in difficoltà, settimana intensa di attività dello STAFF della Water Rescue di Project Diver, soccorrono 20 persone. grazie al loro intervento infatti si sono evitate conseguenze che potevano essere ben più gravi.
La settimana dal 21 al 25 agosto scorsa sulla spiaggia libera di San Vito Lo Capo, dove opera la Project Diver Enna presso la Spiaggia Zero Barriere spiaggia pubblica riservata ai disabili, che ha in affidamento dal 2010 , a causa di condizioni meteo marine proibitive, sono stati soccorsi 20 bagnanti in balia della corrente e sono stati recuperati dall’ assistente bagnante specializzato in soccorso con AcquabikeRoberta Corona della società a.s.d. Project Diver sezione Water Rescue.
Il Team del a.s.d. Project Diver, in data 24 ago. alle 11.00 circa, il mare particolarmente agitato con onde alte 4metri. viene contattata dall’assistente bagnante Cristoforo Cusenza.Scatta così l’operazione di salvataggio coordinata dallo staff della Project Diver che è anche proprietaria dell’unica moto d’acqua adibita a salvataggio presente in quel tratto di spiaggia che viene condotta da Roberta Corona specializzata nel soccorso con la Acquabicke.
Immediatamente l’Assistente Bagnanti, Roberta Corona, ha allertato le autorità competenti attivando il sistema di emergenza con l’ausilio del vhf sul canale 16, consapevole della gravità dell’evento per il notevole numero delle persone coinvolte, partiva con la Moto d’Acqua per prestare soccorso ai pericolanti mentre da terra alcuni colleghi degli altri servizi di spiaggia cercavano di raggiungere gli stessi.

Insieme ad essi un bagnante improvvisatosi Soccorritore, prendeva un Baywatch in dotazione ad altri operatori e srotolava la sagola galleggiante ad esso attaccata mentre cercava di raggiungere il luogo dei soccorsi.

L’Assistente Bagnanti alla guida della Moto d’Acqua, non avvertita della presenza non prevista nè autorizzata della cima galleggiante, dopo aver recuperato un pericolante ed averlo assicurato alla Rescue Sled della propria Moto, nell’effettuazione del secondo giro per portare in salvo gli altri bagnanti, incappava nella corda galleggiante che veniva pericolosamente aspirata dalla turbina del motore, causandone il blocco.

A seguito di ciò la Moto d’Acqua a motore bloccato e non più governabile in favore delle onde, si ribaltava violentemente sbalzando la conduttrice in acqua. Prontamente ripresasi, la conduttrice resasi conto dell’impossibilità di riavviare il mezzo, decideva di sacrificarlo utilizzandolo ribaltato come appiglio galleggiante per i pericolanti sostenendoli fino al raggiungimento della riva, portando con successo in salvo tutti i pericolanti anche con l’aiuto degli altri assistenti bagnanti presenti sulla riva.

Quanto accaduto dimostra oltre alla grande professionalità e preparazione del personale del’A.S.D. Project Driver sezione Water Rescue capace di prendere rapide ed efficaci decisioni in momenti concitati, anche il fatto che non ci si possa improvvisare Soccorritori perchè una leggerezza operativa (l’aver utilizzato privi di autorizzazione e non segnalato tempestivamente la presenza in acqua di una sagola galleggiante), poteva portare con quelle condizioni di mare, a ben più tragiche conclusioni; basti pensare al’inerzia di un mezzo nautico in avaria in balia delle onde, sui bagnanti in pericolo.

La Presidente dell’A.S.D Project Diver intende a questo proposito anche ringraziare lo Staff tutto e quello Tecnico, che a fronte di un avaria impegnativa, costata l’allagamento del mezzo di Soccorso, ha saputo ripristinarne in pieno le funzionalità nel giro di 2 ore, consentendo di poter eseguire ulteriori interventi di Soccorso in quelle giornate di mare mosso.

Così grazie alla sinergia dello staff e la super visione di Irene Milano,psicologa del team, si è evitata quella che poteva diventare una tragedia.
Tutti i malcapitati sono stati trasportati a riva presso l’unico punto di primo soccorso sulla spiaggia libera presso la torretta di salvataggio, attrezzata con quanto necessario nella spiaggia dei disabili Zero Barriere, dove sono state constatate le condizioni di ognuno ed effettuate le cure di primo intervento. L’operazione è durata un ora circa, il tempo necessario per stabilizzare e rianimare la persona più grave e mettere in sicurezza tutte l’area.




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