«Non vogliamo il dissesto ma c’è chi ci specula»

«Non vogliamo il dissesto ma c’è chi ci specula»

- in Barrafranca, Consigli Comunali, Politica

8ARRAFRANCA, Che i conti per il comune dell’ente fossero in rosso lo hanno capito tutti ma che, oltre ai buoni propositi, la strada per l’avvio del piano di riequilibrio finanziario per evitare un possibile immAlessandro-Tambè 2dissesto finanziario sembra essere ancora in salita, Il bilancio è il tema principale che è entrato da settimane non solo nei palazzi della politica ma anche nelle case, nei bar e nei social network dato che oltre al recente consiglio comunale che ha affrontato l’argomento anche i giovani di alcuni momenti giovanili (Forza Italia e Partito democratico) hanno “convocato” un tavolo di confronto, svoltosi nella sala consiliare per ottenere delle risposte da parte dell’amministrazione comunale. Il sindaco Salvatore Lupo e l’assessore al bilancio Alessandro Tambe hanno nsposto ad alcuni quesiti posti da diversi giovani e a questi si sono aggiunti alcuni interventi di alcuni consiglieri comunali tra cui Giova nni Di Dio, Fabrizio Ferrigno e Angelo Paternò. Come si ricorderà la seduta scorsa del I O febbraio si era conclusa con un nulla dì fatto per cui non si era arrivati alla votazione da parte dei consiglieri comunali i quali dovevano decidere sull’avvio del piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Il piano, quindi, non è stato nemmeno votato ma è stato anche evidenziato, in quella sede, che i pareri sia dell’ufficio dei servizi finanziari che del revisore dei conti erano contrari, Più volte in vari incontri è stato precisato che i debiti dell’ente ammonterebbero a circa 9,7 milioni di euro e solo la cifra di 6 milioni sarebbe il frutto di contenziosi, debiti potenziali e debiti riconoscibili. Numeri che non dovrebbero creare allarmismo (sembrerebbe che siano presenti residui attivi percirca 7 milioni di euro) perché l’amministrazione avrebbe una possibile soluzione che è quella di dover allargare la base imponibile e far pagare chi oggi non paga, ovvero chi evade le tasse. Per evitare che l’ente non possa più risollevarsi dai debiti (c’è qualche consigliere però che afferma che si sarebbe già in dissesto dato alcuni documenti ufficiali a firma del caposettore dei servizi finanziari dell’ente, Antonio Zuccalà), lo spiraglio « antidissesto» è il piano di riequilibrio che la legge richiama per quei comuni italiani che possono intraprendere e fossero interessati a questa “via di fuga.Con molta determinazione l’assessore comunale al Bilancio ha ribadito: «Che sia chiaro: ne io e ne questa amministrazione vuole il dissesto dell’ente». C’è anche chi specula, creando allarmismo, perché nel caso il comune andrebbe in dissesto dovrebbe “licenziare” alcuni dipendenti.
R. P.

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