Barrafranca. Annullate, dai consiglieri comunali di opposizione, quattro delibere consiliari con le tariffe TARI 2017 e 2018. Il sindaco Fabio Accardi: “Quanto avvenuto è uno sfregio alla democrazia”

Barrafranca. Annullate, dai consiglieri comunali di opposizione, quattro delibere consiliari con le tariffe TARI 2017 e 2018. Il sindaco Fabio Accardi: “Quanto avvenuto è uno sfregio alla democrazia”

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Ad apertura dei lavori Clorinda Perri ha ribadito la sua indipendenza in consiglio comunale perché “il quadro politico non è chiaro”. La 5 Stelle Katia Baglio ha puntualizzato: “Nel nostro Movimento non c’è nessuna spaccatura. Sandro Tambè ha fatto ricorso al Tar sulle Tariffe Tari retroattive ma noi – Jasmin Barresi ed io – abbiamo fatto una valutazione diversa rispetto a Sandro Tambè e ai restanti consiglieri Comunali”. E ha concluso: “Io e la Barresi stiamo studiando le modalità di aiuto ai cittadini quando arriveranno le cartelle”. Subito dopo i sei consiglieri di maggioranza presenti hanno abbandonato l’aula. I sei che si sono allontanati sono Fabrizio Ferrigno, Danila Flammà, Giovanni Patti, Stella Strazzanti, Giuseppe Vetriolo e Calogero Zuccalà. L’allontanamento dei sei perché “i quattro punti aggiuntivi – afferma Giuseppe Vetriolo – non erano stati messi a disposizione dei consiglieri comunali tre giorni prima come stabilito dal regolamento comunale. La trattazione è illegittima pure per la mancanza dei pareri”. I quattro punti aggiuntivi all’ordine del giorno richiesti dalla opposizione. Con tali punti si chiedeva, dalla opposizione, l’annullamento delle delibere consiliari numeri 81, 82, 83 e 84 dello scorso 30 ottobre. Tali delibere contenevano le tariffe Tari 2017 e 2018. In aula sono rimasti in nove. i loro nomi: il presidente del consiglio comunale Giovanni Di Dio oltre a Katia Baglio, Jasmin Barresi,  Vanessa Alessi Batù, Kevin Cumia, Salvatore Cumia, Giuseppe Ferrigno, Clorinda Perri e  Sandro Tambè.  Il 5 Stelle Sandro Tambè ha detto: “Il piano finanziario necessita di ulteriori approfondimenti”. Al termine delle votazioni che hanno annullato le 4 delibere consiliari, lo stesso Sandro Tambè ha detto: “Giustizia è fatta. Le tasse vanno rapportate ai costi. Tali tasse, per noi, erano esagerate”. Il sindaco Fabio Accardi, presente in aula con l’intera giunta comunale, ha detto: “Prendo atto che il consiglio comunale anziché essere la sede della collettività, è la sede del proprio gruppo politico”. “Abbiamo fatto male alla città – continua il sindaco Accardi – e quanto avvenuto stasera non è un atto di democrazia ma uno sfregio alla democrazia stessa. L’approvazione delle delibere consiliari dello scorso 30 ottobre è avvenuto nel pieno rispetto della democrazia”. E aggiunge “Questa sera si configura un danno erariale che trasmetterò alla Procura della Corte dei Conti. I piani finanziari coprivano le spese del Comune di Barrafranca. Dal 2011 al 2013 erano stati approvati piani sottodimensionati”. Rivolto a Sandro Tambè ha continuato: Lei è stato vicesindaco quando non aveva la maggioranza consiliare”. “Questa sera – aggiunge il sindaco Fabio Accardi – state sfregiando la comunità. I cittadini vogliono essere garantiti e non vessati. Noi siamo un Comune in dissesto finanziario”. Poi ha continuato: “Non si può fare macelleria su sette consiglieri comunali e sulla amministrazione municipale. State alzando la tensione sociale dicendo menzogne. Questo Comune era una nave affondata che noi stiamo cercando di riportare a galla. Quelle che noi abbiamo approvate sono prescrizioni del Ministero degli Interni. Vogliamo tornare a Barrafranca sommersi di rifiuti?”. “Se siamo arrivati al 55 per cento di raccolta differenziata – aggiunge il sindaco di Barrafranca – è perché ci sono i piani che coprono i costi dei servizi. Oggi si sta rendendo ingiustizia ai cittadini. Oggi un gruppo di consiglieri comunali sta giocando in maniera demagogica e populista”. Il sindaco Fabio Accardi ha poi rincarato la dose: “Oggi decidete che non dobbiamo fare pagare tanto. La votazione odierna è incongruente rispetto a quella dello scorso 30 ottobre. Amministrare un Comune in dissesto è molto difficile. Oggi c’è un accordo politico Pd-5 Stelle e un consigliere Udc con Pd e 5 Stelle. Possibilmente c’è un regista esterno”. Il sindaco Fabio Accardi ha concluso: “Voi state penalizzando la nostra città. Avete costretto il Comune ai dissesto solo nel 2016. Io non ci sto a fare passare questa amministrazione comunale come quella che vuole vessare i cittadini. Se fossimo andati in dissesto prima del 31 dicembre 2015, avremmo ottenuto dei finanziamenti”. E conclude: Tutti assieme cerchiamo di risollevare la nostra città e cerchiamo di spiegare che determinati provvedimenti servono a salvare il nostro Comune. Il ricorso al Tar sulle delibere del commissario ad acta è un atto dovuto perché arriva dalle prescrizioni del Ministero degli Interni”. Sandro Tambè ha ribattuto: “Non abbiamo regia esterna e discutiamo nelle assemblee degli attivisti e dei cittadini sul da farsi”. Intanto Giuseppe Vetriolo, consigliere di maggioranza, al rientro in aula, ha detto: “Stasera si è consumato un atto spregevole.  In dieci anni di esperienza consiliare non mi era mai capitato di annullare delibere dello stesso consiglio comunale. Riguardo agli attacchi che hanno subito gli assessori e la giunta comunale, penso che abbiano fatto alzare troppo la tensione e chi pretendeva rispetto durante la sua esperienza amministrativa, deve comportarsi alla stessa maniera con l’attuale amministrazione comunale e con tutti i consiglieri comunali”. E conclude: “I piani che sono stati votati negli anni nel 2011 e 2012, hanno generato le tariffe illegittime perché votate solo dalla giunta municipale e non dal consiglio comunale. Qualcuno che oggi è consigliere allora era assessore”.  GAETANO MILINO

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