Barrafranca. La donna vittima della tratta

Barrafranca. La donna vittima della tratta

- in Barrafranca

È il tema del convegno promosso ed organizzato dalla l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Barrafranca presieduta dal Luogotenente CC. Vincenzo Pace, la convention In occasione della giornata della Donna 2018. L’incontro “va oltre i fiori e il consumismo”, afferma il luogotenente Enzo Pace. Il tema “La Tratta delle donne” di quest’anno ha avuto la collaborazione del dottore Salvatore Marchì dirigente del Comune di Aidone e della Dottoressa Eleonora Germanà, della Cooperativa “Morgantina servizi”, alla conferenza hanno partecipato dei minori ospiti del centro che hanno dato testimonianza della loro odissea fino allo sbarco sulle coste siciliane. Alla presenza di un folto pubblico mai visto all’interno della sala “Antico Borgo Caltavuturo”, con l’assistenza della psicologa Dottoressa Jvelise Calì, ha iniziato il racconto della sua storia la minore non accompagnata Precious Favour, di anni 17, Nigeriana, ha detto di essere stata ingannata da persone senza scrupoli con promesse di lavoro in Italia. Analoga testimonianza di vita vissuta hanno rappresentato le altre due, Mohamed Rimco di Nazionalità Somala e la mediatrice culturale, sempre di origine Nigeriana, Esse Favout, la quale oggi si è bene inserita nel contesto della cittadina che la ospita. Molti, hanno aggiunto che, prima di sbarcare in Sicilia, vorrebbero tornare indietro, ma i trafficanti non vogliono che chi vede le reali condizioni della migrazione e soprattutto della traversata torni indietro per raccontarlo. Alle domande del Dottor Filippo Cuda, socio dell’Associazione Nazionale Carabinieri, rispondono, con grande emozione, “chi parte non sa”, parlano del Mediterraneo come di un grande fiume e con facilità della traversata. Arrivati sulla spiaggia delle coste libiche e vedono il mare e i gommoni con cui dovrebbero attraversarlo hanno paura e vorrebbero tornare indietro, ma non possono. Una volta che hanno pagato, devi partire. Molti hanno sul corpo i segni delle violenze ed a volte l’insistenza a ritornare provoca la morte. Il fenomeno della “tratta di persone”” a scopo di sfruttamento sessuale ha conosciuto in effetti una crescita esponenziale. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, nel giro di tre anni il numero delle persone ritenute potenziali vittime di tratta e arrivate via mare in Italia è aumentato di più del 600 per cento, che nel caso italiano sono quasi del tutto donne e nigeriane. Un incremento che è continuato anche nei primi i mesi del 2018. Il Presidente Enzo Pace, concludeva il suo intervento che non è possibile distinguere fra migranti economici e rifugiati. Sono partiti per motivi economici, quindi tecnicamente non sono rifugiati e non hanno diritto alla protezione internazionale, però il loro percorso e nei fatti queste donne hanno subito una violazione dei loro diritti umani e meritano di essere assistiti. GAETANO MILINO

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