“Occhio della Balena”. Scoperto antico calendario solare vicino ad insediamento preistorico nel centro dell’isola

“Occhio della Balena”. Scoperto antico calendario solare vicino ad insediamento preistorico nel centro dell’isola

- in Pietraperzia

Arriva il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno e a segnare un momento suggestivo è l’occhio della balena in contrada Rocche a Pietraperzia dove i raggi del sole penetrano nell’antica struttura di calcarenite bianca che ha resistito nei secoli facendo notare un fascio di luce che, a vista di uomo, brilla come un diamande. A darne notizia è lo storico Liborio Centonze, che al seguito degli studi effettuati sulla civiltà dei Cro- magnon dal mediterraneo alle Canarie in questi giorni si è recato nel sito archeologico di contrada Rocche evidenziando l’esistenza dell’orologio solare (strumento fondamentale per agricoltura) che risale al tempo delle società statutarie agricole quando l’uomo passò dal nomadismo venatorio ad abitazioni e villaggi in luoghi stabili. Con la creazione di nuove regole sociali stabilire il tempo diventava necessario non solo nel sistema produttivo ma anche per determinare eventi e festività. Così nasce un tipo di calendario ( 5000 anni A.C.) con due date di riferimento, il solstizio d’estate ( ricorre 21 giugno ed è il giorno più lungo) e il solstizio d’inverno (21 dicembre ed è il giorno più corto). A distribuire il tempo interveniva anche il calendario lunare formato da 28 giorni. “ Chi utilizzava l’orologio solare – continua Centonze – era una società più avanzata dell’età della pietra e usava strutture particolari come le piramidi, presenti in tutto il mediterraneo, ma anche a Pietraperzia in contrada Cerumbelli; usavano anche i Dolmen (lastroni sovrapposti) e i Menhir”. Centonze, ultrasessantenne, è stato ordinario di storia e filosofia nei licei ed è autore di diversi saggi e conosce diverse lingue tra cui il tedesco, francese, inglese e spagnolo.In Sicilia di recente sono stati segnalati varie strutture similari a quello di Pietraperzia per individuare anche il solstizio d’inverno come a Castellammare del Golfo (Trapani), a Gela (Caltanissetta), a San Ciperrello (Palermo). “ Il ritrovamento del calendario solare a Pietraperzia – afferma Liborio Centonze – assume una caratteristica univoca e particolare. In tutto il territorio limitrofo troviamo infatti abitati in grotte ed anfratti risalenti al sesto millennio avanti Cristo ed oltre. Quindi l’orologio aveva una doppia finalità: da una parte serviva a calendarizzare i lavori dei campi e dall’altra a stabilirne i relativi riti e culti che si associavano con quelli delle sorgenti fluviali di cui il territorio pietrino ne era ricco”. La struttura di calcarenite in contrada Rocche assume le sembianze di una balena ( a Castellamare del Golfo assume invece le sembianze di un cavallo) dove nella parte superiore vi sono due occhi posizionati in maniera tale da ricevere i raggi del sole da est ad ovest e quindi dall’alba al tramonto con uno spettacolo alquanto suggestivo. Le pareti sono di fattura palesemente antropica. L’apertura ad est si affaccia al sorgere del sole mentre il tramonto domina la vallata del Basso Salso o Imera Inferiore e con l’accertamento del solstizio si dava inizio alle coltivazioni della grande vallata del Salso. La posizione dell’orologio solare a Pietraperzia riflette anche l’importanza della dea Cerere che dall’alto della sua rupe osserva tutto l’insediamento, proteggendolo e conferendo fertilità. “ I due occhi – continua Centonze – osservano la vallata del Salso e le fertili campagne di Pietraperzia mentre trovano a nord est il sito di della “ciceroniana” Haenna dove si ebbe il culto diffuso della dea Cerere, protettrice della fertilità e del dio Trittolemo (fratello di Cerere), protettore dei mezzi e dell’arte agricola. A Enna secondo le “Actiones contra Verrem” di Cicerone sorgevano due templi, il primo nell’omonima rupe di Cerere mentre il secondo, era non distante, ed osservava la nascita dei corsi dei fiumi. “ La contrada Rocche rappresenta una delle più grandi ricchezze di Pietraperzia – conclude Centonze – già sotto tutela della sovrintendenza ai beni culturali e si spera che questa segnalazione serva da stimolo culturale agli organi di competenza ”.
Lo storico Liborio Centonze estende l’invito di promozione e sensibilizzazione per la scoperta del sito alle istituzioni locali e a alle associazioni culturali in particolare alla Pro Loco con la presidente Alessia Falzone.
RENATO PINNISI

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