Pietraperzia. In paese con lo Sprar arriveranno una ventina di immigrati

Pietraperzia. In paese con lo Sprar arriveranno una ventina di immigrati

- in Pietraperzia

Saranno una ventina gli immigrati che arriveranno a Pietraperzia con il programma SPRAR. Lo ha detto il sindaco Antonio Calogero Bevilacqua in un video messaggio su Facebook Comune di Pietraperzia. “È necessario fare alcune premesse per giungere alla conclusione”. Questa la frase con cui ha esordito Bevilacqua. E continua: “Ci sono state diverse riunioni convocate sia in prefettura che successivamente con note inviate al nostro Comune con cui si è chiesta la collaborazione del nostro Comune e di tutti i Comuni della provincia al sistema di accoglienza denominato SPRAR, Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati”. “Questo ha fatto seguito – continua il sindaco Antonio Bevilacqua – ad una direttiva che l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha concordato con il Ministero. I Comuni sarebbero invitati ad aderire volontariamente a questa forma di accoglienza piuttosto che vedersi imporre da parte dei Prefetti o di altri soggetti privati un’accoglienza non voluta e non controllata”. E aggiunge: “Nel caso specifico, il Prefetto, con questa direttiva, sta concedendo ai Comuni una possibilità. Se il Comune aderisce allo SPRAR in maniera volontaria e accoglie una quota di 2,5 migranti per ogni mille abitanti (per Pietraperzia sarebbero tra le 17 e le 18 unità), blocca a monte qualunque speculazione dei privati nell’accoglienza dei rifugiati”. Il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua aggiunge: “Nella maggior parte dei casi si tratta di speculazione dei privati che mettono a disposizione delle prefetture e dei Prefetti delle grosse strutture concordandolo prima o facendoselo imporre (tra virgolette, perché nessuno glielo impone e c’è sempre una volontà a monte) e in questo modo si accoglierebbero in maniera incontrollata decine e decine, se non centinaia, di persone che magari hanno bisogno di aiuto e di sostegno. Ciò porta una chiara difficoltà per una comunità”. Il sindaco di Pietraperzia continua: “Questo è avvenuto in molti Comuni. Noi a monte vogliamo bloccare qualunque tipo di speculazione da parte dei privati. Abbiamo per questo deciso di aderire volontariamente allo SPRAR. Questo comporterà per il Comune di Pietraperzia la possibilità di accogliere un numero massimo di 17 o 18 migranti”. “Accolti questi, il Comune di Pietraperzia non sarà più chiamato e tenuto da nessuno a dovere rispondere presente in altre forme di partecipazione di questo tipo. Soprattutto – continua Antonio Bevilacqua – si bloccherà la speculazione possibile ed evidente da parte dei privati che potrebbero accogliere decine e decine di immigrati senza alcun controllo”. “Il Comune di Pietraperzia, aderendo alla SPRAR, avrà la possibilità di formare, tramite una cooperativa e potrà decidere che giovani locali possano partecipare attivamente – al riguardo sono richieste tutta una serie di qualifiche per la gestione dello SPRAR – potranno lavorare e mettersi al servizio di questo progetto e tentare un inserimento di queste persone nella comunità e, comunque, nel mondo del lavoro”. “Una volta usciti da questo progetto, qualora venga accolta la loro richiesta di asilo, potranno essere inseriti, anche questi soggetti nel mondo del lavoro o in qualche altra comunità dopo avere seguito un corso di inserimento sociale, linguistico, lavorativo e di vari tipi”. Il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua continua: “Riteniamo che la nostra sia stata una scelta molto ponderata”. Abbiamo valutato i pro che sono in numero decisamente maggiore rispetto ai contro”. “Anche noi facciamo un passo nei confronti di questi popoli che stanno fuggendo dalle guerre. Molti hanno diritto di asilo e molti altri ne stanno approfittando per infiltrarsi”. “Ciò non toglie – aggiunge il sindaco di Pietraperzia – che se ci sono delle mele marce, la maggior parte di essi hanno bisogno di aiuto”. “Noi una piccola parte la possiamo fare” “Se pensiamo che, con questa piccola parte, poniamo fine a qualunque tipo di speculazione da parte dei privati, allora abbiamo creduto che questo fosse un passo da fare e lo abbiamo fatto”. “Naturalmente ci prenderemo qualunque tipo di responsabilità, qualora il progetto non dovesse andare a buon fine. Siamo, tuttavia convinti che questa comunità possa reinserire una così minima e così piccola parte di persone che fuggono da guerre e quindi abbiamo dato la nostra disponibilità”. E conclude: “Nel tempo vi aggiorneremo sugli sviluppi. Questa era una notizia che volevamo darvi in anteprima e sulla quale abbiamo profondamente riflettuto e siamo addivenuti a questa conclusione”. I migranti saranno ospitati con il principio della accoglienza diffusa. Verranno locati, da parte del Comune, degli immobili di privati per incentivare la popolazione all’accoglienza, per aiutare l’integrazione evitando il formarsi di un eccessiva concentrazione. Al Comune si pensa di affittare le numerose case disabitate sparse per il paese. A breve sarà emanato un bando per regolamentare la questione. GAETANO MILINO

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