Focolaio di brucellosi in un allevamento ovi-caprino di Pietraperzia

Focolaio di brucellosi in un allevamento ovi-caprino di Pietraperzia

- in Pietraperzia

PIETRAPERZIA. Un focolaio di brucellosi spinge il sindaco Antonio Calogero Bevilacqua ad adottare i provvedimenti del caso. Nella propria ordinanza il sindaco di Pietraperzia scrive: “Visto l’esito dell’esame di laboratorio con il quale si è accertata l’esistenza di un focolaio di brucellosi ovina nell’allevamento, sentito il parere del Responsabile del Servizio Sanità Animale della A.S.P. di Enna, Ordina * Il sequestro fiduciario di tutti gli ovi-caprini e le specie sensibili presenti in azienda”. Il sindaco di Pietraperzia ordina pure la “Distruzione dei feti e degli invogli fetali, nonché degli agnelli nati morti oppure morti subito dopo la nascita”. Altri obblighi per l’allevatore la “Disinfezione dei locali, delle attrezzature, dei mezzi di trasporto e dei contenitori, sotto controllo ufficiale, entro sette giorni dalla eliminazione dei capi infetti e comunque prima di ricostituire l’allevamento. Il sindaco Antonio Bewvilacqua, con la stessa ordinanza, stabilisce il Divieto di monta e la Mungitura degli animali sieronegativi prima di quelli infetti e/o sospetti e disinfezione delle attrezzature. Un altro provvedimento da adottare, da parte dello stesso allevatore, il “Divieto di qualsiasi movimento da e per l’allevamento infetto, salvo autorizzazione per l’avvio alla macellazione”. Poi esiste l’obbligo della “Identificazione immediata degli agnelli nati da madri infette i quali devono essere allevati in condizioni d’isolamento e sottoposte alla opportune prove diagnostiche”. Il “latte prodotto dagli ovi-caprini infetti, deve essere isolato da quello dei restanti soggetti dell’allevamento ed utilizzato unicamente per l’alimentazione animale all’interno dello stesso allevamento previo trattamento termico adeguato”. Il latte “dei capi sieronegativi deve essere raccolto in contenitori separati ed identificati con appositi contrassegni e destinato a caseifici dotati di idonei attrezzature per essere risanato prima della lavorazione”. “Il libero utilizzo del latte prodotto in azienda – scrive ancora il sindaco di Pietraperzia – potrà avvenire esclusivamente dopo la riacquisizione della qualifica sanitaria di “Allevamento Ufficialmente indenne/indenne di Brucellosi”. Il sindaco Antonio Bevilacqua stabilisce pure “L’immediata distruzione con il fuoco o l’interramento, previa aspersione con apposito disinfettante, del fieno, della paglia, dello strame e di qualsiasi materiale sia venuto a contatto con gli animali infetti o con le placente”. Altre prescrizioni riguardano la “Sistemazione del letame in luogo inaccessibile agli animali, idonea disinfezione e conservazione dello stesso per almeno tre settimane prima dell’uso, che rimane comunque vietato per le orticolture. Parimenti devono essere trattati i liquami” Poi si stabilisce che “Il ripopolamento del suddetto allevamento può avvenire soltanto dopo che i soggetti di età superiore a sei mese (diciotto mesi in caso di allevamenti sottoposti a vaccinazione delle rimonte) abbiano fornito esito negativo a due o più prove diagnostiche ufficiali effettuate a distanza di almeno 21 (ventuno) giorni l’una dall’altra in modo che gli animali risultino negativi per 42 giorni consecutivamente”. GAETANO MILINO

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