Dopo l’agguato fallito ad Armando Drogo, le attenzioni sul passato dell’allevatore barrese

Dopo l’agguato fallito ad Armando Drogo, le attenzioni sul passato dell’allevatore barrese

- in Barrafranca
Armando Drogo

E’ il trentasettenne Armando Drogo,  colui che è sfuggito agli spari di arma da fuoco contro la sua auto in transito in contrada Tardara. E’ successo sabato intorno alle ore 19 ma per fortuna il barrese, rimane illeso, riesce a fuggire ed andare verso la stazione locale  dell’arma dei carabinieri. L’auto su cui viaggiava il 37enne allevatore e una Fiat 600 gialla ma di sicuro anche il buio avrebbe condizionato chi ha sparato. L’allevatore barrese che era di ritorno dal suo ovile ed è noto alle forze dell’ordine.

I militari dell’Arma hanno accertato che i colpi di arma da fuoco esplosi hanno raggiunto il parabrezza dell’auto. I colpi sparati dagli esecutori dell’agguato sarebbero più di uno. La strada interpoderale dove è successo il fatto è in contrada Tardara, e, seppur con diversi avvallamenti, è la “vecchia strada” che collega la cittadina barrese con quella di Pietraperzia. L’allevatore, rimasto illeso, quindi ha percorso il tratto in direzione del centro cittadino e percorrendo viale Generale Cannada ha avvisato direttamente i carabinieri della locale stazione i quali subito dopo si sono recati sul luogo dell’agguato dove hanno effettuato una meticolosa ispezione.

La stazione dell’Arma di via Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa ha lavorato imperterrita per molte ore. Per l’agguato di sabato sera sono in corso le indagini da parte dei militari del Nucleo Operativo e della radiomobile di Piazza Armerina. Anche la stazione locale è impegnata e supportata dai colleghi del Nucleo Investigativo di Enna sotto l’attenzione della procura della Repubblica di Enna. Armando Drogo, che è scampato al pericolo, è conosciuto dalle forze dell’ordine. In passato i militari dell’Arma di Barrafranca, precisamente nel 2012, lo avevano tratto in arresto in relazione ai diversi deferimenti in stato di libertà per il reato di evasione dagli arresti domiciliari.

Invece nel 2014, i carabinieri del nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Piazza Armerina assieme ai colleghi della stazione di Barrafranca avevano eseguito cinque provvedimenti restrittivi della libertà di  cui due arresti domiciliari: tra questi figurava anche la figura di Armando Drogo. A carico di Drogo vi erano anche diversi furti di cavi di rame sottratti all’Enel in un periodo anteriore all’arresto e verificatisi nei territori tra Barrafranca e Pietraperzia. Intanto a Barrafranca da anni, e per ultimo con l’ avvenuto omicidio dell’avvocato Antonio Bonanno nel settembre scorso, oltre agli omicidi sono in primo ordine anche gli tentativi criminosi.

Tra gli omicidi si ricorda ad esempio quello di Salvatore Caronte nel novembre del 2007 rinvenuto ai margini di una strada interpoderale in un campo coltivato ad ortaggi con una ferita di arma da fuoco alla testa; l’omicidio Maurizio Marotta nel dicembre del 2010 in un bar di viale della Repubblica così come  nell’agosto del 2011 nello stesso viale il killer esplodeva numerosi d’arma da fuoco. E poi ancora nel 2014 l’omicidio di Antonio Morabito, all’interno di un bar di cui era proprietario ancora in pieno centro nel corso Garibaldi. Per ultimo quello dell’avvocato Antonio Bonanno che ferito in contrada Piana a Pietraperzia è morto successivamente in ospedale per la conseguenza le ferite dei colpi d’arma da fuoco. Barrafranca oltre agli omicidi è invasa dai molti furti o tentati furti sia ad esercizi commerciali ma anche a casa di private abitazioni, per non parlare dei tentativi di furti ai bancomat di due istituti di credito.

 

 

 

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